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LA PASTA MADRE

Più che una ricetta, scrivo quello che sto per fare. Dato che non so cosa verrà fuori (e nemmeno SE verrà fuori), manterrò un aggiornamento costante.

La pasta madre mi attira da un po'. Vorrei provare un po' per sfida (riuscirò ad avere la costanza per rinfrescarla e non ucciderla?) un po' per vedere la differenza rispetto al lievito. Intanto copio qui la descrizione presa da Wiki:

"Il lievito naturale, chiamato anche lievito acido, pasta acida, lievito madre e pasta madre, è un impasto di farina e acqua acidificato da un complesso di lieviti e batteri lattici che sono in grado di avviare la fermentazione di quegli impasti impiegati per la panetteria e la pasticceria.
A differenza del cosiddetto lievito di birra che contiene unicamente Saccharomyces cerevisiae, il lievito naturale comprende, tra i lieviti, diverse specie di Saccharomyces (principalmente exiguus e cerevisiae ma anche ellipsoideus) e Candida, e, tra i batteri lattici, comprende specie eterofermentanti ed omofermentanti del genere Lactobacillus (brevis, sanfranciscensis, casei, plantarum, acidophilus etc.) e dei generi Leuconostoc Pediococcus e Weissella.
La fermentazione dei batteri lattici produce acidi organici, ad essa si devono migliori caratteristiche organolettiche, essa consente inoltre una maggiore crescita del prodotto e una maggiore digeribilità e conservabilità.

Metodo usato prima della selezione del lievito di birra, oggi più comune in panificazione, la pasta madre veniva conservata gelosamente nei paesi dalla fornaia che la manteneva in vita con gli opportuni rinfreschi e la redistribuiva alle famiglie che settimanalmente facevano il pane in casa.
Attualmente riscoperto dai panificatori alla ricerca di sapori tradizionali, l'utilizzo di lievito naturale (madre acida) è indispensabile nella preparazione di dolci come Panettone, Colomba, Pandoro ecc., e per particolari tipi di pan tra cui, ad esempio, il pane di Altamura e il pane di Lentini.


Innesco

Impasto acido spontaneo ottenuto da farina e acqua, rinfrescato per 3 giorni o più
La preparazione classica del lievito naturale comincia da un impasto acido spontaneo ottenuto con la lievitazione che -per opera dei microrganismi naturalmente presenti nella farina, nell'acqua e nell'ambiente- si innesca in un normale impasto di farina e acqua lasciato acidificare spontaneamente (cioè a riposare senza lievito) in un tempo più o meno lungo. Per accelerare la fermentazione si possono aggiungere all'impasto anche altri ingredienti: lieviti, batteri lattici esogeni e zuccheri che sono il cibo dei lieviti, come frutta (es.mela, yogurt, crusca, miele, etc.)
Questo metodo dà origine ad uno sviluppo caotico di varie specie microbiche, anche patogene, che vengono spontaneamente selezionate con l'aumentare dell'acidità dell'impasto e la diminuzione del contenuto di ossigeno e zuccheri. Normalmente vengono inattivati gli organismi indesiderati e sviluppati lieviti e batteri lattici ma la microflora, varia e variabile, spesso non gli permette di conservare a lungo le sue caratteristiche. Attraverso opportune lavorazioni, ovvero successivi rimpasti con altra acqua e farina in dosi adeguate alle caratteristiche della pasta, l'impasto acido spontaneo può divenire una pasta madre, che è il lievito naturale a tutti gli effetti.
Altro metodo di produzione del lievito naturale è quello dell'innesco con colture starter, ossia microorganismi selezionati provenienti dai laboratori o da impasti acidi stabili. Si trovano in commercio nelle forme liquida, congelata, essiccata o liofilizzata. In alternativa è possibile procurarsi la pasta madre chiedendone una parte a chi già la possiede o a un panificatore. Per favorire il ripristino della loro attività si può aggiungere agli impasti una modesta percentuale di lievito di birra.
Pasta madre
La pasta madre ha microflora selezionata ed equilibrio stabile tra lieviti e batteri. Una volta ottenuta, la pasta madre viene tenuta in vita e riprodotta per mezzo di successivi rinfreschi, cioè impasti periodici con determinate quantità di farina fresca e acqua. I microorganismi che la compongono infatti devono essere costantemente nutriti e posti in condizione di riprodursi. La maniera più semplice per tenere in vita la pasta madre è di usarla per fare il pane, separandone una piccola parte prima di aggiungerci il sale.
Le peculiari caratteristiche organolettiche, reologiche e fermentative dei lieviti naturali variano in relazione all'area geografica di provenienza, al meccanismo di produzione, a fattori casuali e all'affinamento attuato dal panificatore; possono essere modificate variando i parametri ambientali come temperatura e umidità, o quelli propri dell'impasto come il tasso d'idratazione o il tipo di farina.

I Saccharomyces cerevisiae del lievito di birra agiscono solamente per mezzo della fermentazione alcolica, con produzione di alcol e anidride carbonica, mentre la coltura simbiotica di lieviti e lattobacilli della pasta madre porta anche ad una fermentazione lattica con conseguente produzione di acido lattico e a volte di acido acetico. L'ambiente acido riduce la possibilità di contaminazione da parte di altre specie batteriche non acidofile. L'anidride carbonica prodotta induce la formazione delle caratteristiche "bolle" che caratterizzano l'alveolatura del pane. In questa fase, l'etanolo prodotto durante la fermentazione evapora.
A differenza del lievito di birra, la lievitazione acida è molto più lenta e richiede una lavorazione più complessa. Lo svantaggio maggiore dell'utilizzo del lievito naturale a livello industriale è costituito dalla difficoltà di gestione e dai lunghi tempi di lievitazione richiesti. Di contro però, numerose proprietà positive sono riconosciute alla lievitazione naturale:
la proteolisi operata dai batteri lattici comporta una maggiore digeribilità delle proteine;
gli aminoacidi rilasciati dalla proteolisi batterica sono molti di più rispetto alla lievitazione con lievito di birra (Saccharomyces è poco proteolitico);
migliore lavorabilità dell'impasto;
colorazione della crosta più scura (gli aminoacidi liberi reagiscono con gli zuccheri nella reazione di Maillard, durante la cottura);
aroma più intenso, sapore e fragranza particolari, che dipendono soprattutto dal tipo di fermentazione, dalla presenza di acido lattico e acetico e anche dai ceppi di microorganismi che compongono il lievito;
biodisponibilità maggiore dei minerali (le fitasi batteriche liberano i sali chelati all'acido fitico).
A causa dei tempi di lavorazione più lunghi, gli enzimi che partecipano al processo di lievitazione lo rendono più sano e digeribile. Il pane prodotto con la pasta madre, inoltre, si conserva più a lungo rispetto a quello ottenuto col lievito di birra."


Ok, detto ciò io ho usato una ricetta di cookaround:
200 gr manitoba
90-100 gr acqua
1 cucchiaio d'olio
1 cucchiaio di miele

si mette tutto in una ciotola aggiungendo acqua poco alla volta. Si impasta bene e a lungo. la palla ottenuta deve essere poi messa in una ciotola di vetro unta di olio chiusa ma non ermeticamente (io l'ho coperta con un piatto) e lasciata a lievitare in un luogo tiepido per 48 ore almeno.
Quando avrà fatto le bollicine, la reimpastiamo e questa sarà la nostra pasta madre che manterremo con i rinfreschi. La conserveremo in frigo. In teoria potrebbe durare anni...se siamo costanti...
RINFRESCHI:
la pasta deve essere "rinfrescata" ogni 2-3 giorni se la teniamo a temperatura ambiente e ogni 4-5 se la teniamo in frigorifero.
Il "rinfresco" viene fatto così:
prendiamo per ogni 100 gr di pasta madre 100 gr di farina e 45 gr d'acqua e impastiamo tutto insieme.
dopo il rinfresco la conserviamo come preferiamo, mantenendola viva appunto con i rinfreschi.
prima dell'utilizzo è bene rinfrescarla almeno 2-3 volte fino a che la lievitazione si manifesterà in un "taglio ben fiorito"

L'utilizzo:al posto del lievito di birra nella panificazione, anche per la pasta per pizza. L'ideale è farla sulla spianatoia dopo che si è fatto il pane possibilmente nel solito giorno in modo che la pasta si arricchisca anche delle spore del lievito e "dell'odore" del pane che restano nell'aria, ottimo pure se nella stanza dove facciamo la pasta c'è della frutta matura, sono tutti elementi che aiutano la pasta a fermentare.

cosa fare se dopo le prime 48 ore non è successo niente:
facciamo subito un rinfresco e aspettiamo altre 48 ore. se anche allora non sarà successo niente dobbiamo buttare tutto e rifarla.
come "attivatore" della pasta possiamo usare insieme al miele un cucchiaino d'aceto invece dell'olio, dello yogurt, del succo di frutta (la mela è ottima), succo di pomodoromeglio mantenerla in contenitori di vetro-pirex, la plastica ho visto che non ne consente un mantenimento ottimale